venerdì 31 gennaio 2014

Letteratura Ispanoamericana #1

Buon pomeriggio appassionati di letteratura!!!

Eccomi qua con il primo post dedicato a una delle mie letterature preferite, quella ispano americana ^^

LETTERATURA ISPANOAMERICANA

Una grande passione scoperta un paio di anni fa, la letteratura ispano-americana mi ha affascinata sin da subito. Borges, Marquez, Neruda, Carpentier sono solo alcuni degli autori che rappresentano la letteratura del nuovo mondo. 
In questo rubrica a cadenza causale vi parlerò della letteratura in generale o approfondirò per voi un'opera più o meno famosa di un autore.  


Per il primo appuntamento di questa rubrica, voglio parlarvi di uno dei miei libri preferiti, "Dell'amore e di altri demoni [Del amor y de otros demonios]", scritto da García Márquez. L'ho studiato e approfondito per un esame e... leggetelo e non ve ne pentirete.

Ecco la quarta di copertina:
Da un'antica tomba nel convento delle clarisse di Cartagena emerge una lunghissima chioma rossa. Dal singolare evento, cui il giovane Garcia Màrquez, allora cronista alle prime armi, si trovò ad assistere, scaturisce questo affascinante racconto pubblicato nel 1994, con il quale Gabo torna alle atmosfere di "Cent'anni di solitudine" e ai temi dell'"Amore ai tempi del colera", la passione erotica che diventa malattia, metafora della letteratura e della vita. Al centro della vicenda, ambientata in una Cartagena de Indias perduta in un vago e oscuro passato coloniale, sospeso tra il possibile e il misterioso, c'è la passione innaturale e distruttiva che vede protagonisti una bellissima bambina morsa da un cane rabbioso, un medico negromante e un giovane esorcista posseduto dal mal d'amore. Costruito con la logica di Calderón de la Barca e l'ironia di Cervantes, "Dell'amore e di altri demoni" vive di una prosa insolitamente scarna ed essenziale. Una scrittura decantata e limpida che dà vita a pagine di struggente poesia e di emozionato pudore con cui Gabriel Garcia Márquez riesce ad avvincere il lettore, trascinandolo in un enigmatico universo capace di travolgere i sensi e i sentimenti.

Tutto il romanzo rappresenta una serie di conflitti e già lo si può notare dal titolo, nel quale vengono accostati i demoni con l'amore. Il tema principale è proprio l'amore, ed è di questo tema che voglio parlarvi, collegandomi ad un'opera molto famosa nel mondo classico, il "Simposio" di Platone.
Come già detto, il tema amoroso si trova già nel titolo, che ricorda molto il titolo di un trattato. Da qui quindi possiamo già capire che questo romanzo non è altro che una vera e propria riflessione sull'amore, che ci viene presentato in diverse forme. Troviamo la storia amorosa tra Sierva Maria e Cayetano; l'amore che il marchese proverà verso la propria figlia; l'amore carnale, passionale, tra la madre di Sierva Maria e uno schiavo; l'amore consigliato come medicina, come unica cura per la felicità. 

Ora vi starete chiedendo... cosa c'entra il Simposio? Nel dialogo platonico, Socrate parla dell'amore come demone, che in greco significa mediatore, colui che mette in relazione un modo reale con un modo extra naturale. Quindi, rifacendoci a questo significato, l'idea sarebbe che il libro racchiude in sé, oltre all'amore, anche alcuni demoni, ossia mediatori, tra cui, per esempio, la scrittura. E di quest'ultima possiamo trovare indizi nel romanzo: Sierva Maria è bianca di pelle ma nera nell'animo (il nero si è sovrapposto sul bianco), così come la scrittura, nella quale il nero si poggia su pagine bianche. 
L'amore stesso però è un mediatore: lo è verso la felicità, in quanto il medico Abrenuncio consiglia al marchese la cura della felicità per la piccola Sierva Maria, ovvero deve cercare di stabilire con la figlia quel rapporto d'affetto che non ha mai avuto. 

Può essere considerato il romanzo dell'amore, di tutte le diverse facce dell'amore. 

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